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Visualizzazione dei post da maggio, 2020

Sociologia

La criminalità     La criminalità è la forma socialmente più rilevante di devianza, e come tale condivide le caratteristiche fondamentali della devianza. Essa non è la caratteristica intrinseca di alcuni uomini ma il modo in cui quegli uomini vengono visti dal resto della società. Perciò la criminalità è uno dei temi centrali della sociologia. In particolare essa coincide con quel tipo di devianza che concerne le norme che la società ha codificato in leggi. Criminale è il comportamento di quelle persone che non rispettano le norme che la società ritiene così importanti da meritare una codificazione scritta (legge) delle sanzioni formali (detenzione o multa) e un'organizzazione sociale apposita col compito di farle rispettare (la polizia). Criminalità e devianza sono due comportamenti diversi da quelli ammessi dalla cultura dominante. Esse sono dunque dei fenomeni di diversità culturale. Ciò non vuol dire che tutte le diversità culturali che compaiono i una

Sociologia

La carriera del deviante Si considera deviante un comportamento sociale dissonante con quelli accettati e praticati da un gruppo, da un'organizzazione o da un sistema sociale latamente inteso. Tale definizione implica, ovviamente, un'idea di normalità e di patologia sociale che è per molti aspetti connessa ai valori culturali e ai principi etici di una comunità, e quindi passibile di evoluzione. Alla fine dell'Ottocento, con gli studi di G. Tarde e di E. Durkheim, la sociologia ha prodotto una prima teoria della devianza, superando la pura e semplice classificazione dei comportamenti basata sulla correlazione fra reati e variabili empiriche di tipo statistico (età, sesso, istruzione, condizione economica). Durkheim, in particolare, giunge a collegare esplicitamente la devianza con il fenomeno dell'anomia in quanto allentamento dei vincoli di controllo sociale e tendenziale crisi dell'ordine comunitario. Più tardi, R. K. Merton individuerà nello s

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  Meccanismi biologici e culturali     In tutte le specie animali, il processo di socializzazione è influenzato da fattori e limiti biologici. Nel caso della socializzazione degli umani, tuttavia, i fattori biologici sono solo limitatamente rilevanti. Donne e uomini hanno infatti una scarsa dotazione di comportamenti innati (battere lepalpebre, afferrare, succhiare). Per il resto, tutte le abilità umane complesse sono acquisite attraverso processi di apprendimento culturalmente condizionati.  gni società privilegia specifici valori culturali. È sulla trasmissione di tali valori che si incentra il processo di socializzazione dei bambini. Sui valori poggiano le norme culturali anch’esse diverse da società a società che regolano le interazioni tra individui e gruppi. Le norme più rilevanti entro il contesto vengono fissate in leggi. Accanto a esse, tuttavia, vi sono molte altre norme che, seppur non codificate formalmente, risultano importanti per i membri della soci

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Socializzazione primaria e secondaria  Il primo ambiente sociale che il bambino incontra è quello costituito dai suoi familiari. Genitori, fratelli, nonni e in generale tutti i parenti più prossimi, sono le persone con cui il bambino interagirà sin dai suoi primi giorni di vita. La famiglia è il sistema sociale in cui avviene il processo di socializzazione primaria. Come suggerisce la teoria dell’apprendimento sociale (Bandura, 1977), il bambino apprende il funzionamento degli scambi sociali attraverso l’osservazione del modello proposto dai genitori ed in seguito trasferisce le modalità apprese in contesti diversi, per relazionarsi con gli altri. Gli scambi sociali di cui il bambino fa esperienza all’interno della famiglia, favoriscono la sua comprensione delle diverse tipologie di relazione: attraverso l’interazione con l’adulto, caratterizzata da un’asimmetria dovuta principalmente dalla dipendenza del bambino verso chi si prende cura di lui, quest’